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CAMPOREALE. Monta la polemica. Più soldi pubblici e meno tutele per le imprese locali

Più soldi pubblici e meno tutele per le imprese locali. Parte il nuovo scontro a Camporeale. L’acceso dibattito è andato in scena nell’ultimo Consiglio Comunale a ridosso di ferragosto. La maggioranza ha approvato, con il voto contrario dell’opposizione, una variazione di bilancio che porta il contributo comunale al “Camporeale Day” da 25.000 a 45.000 euro. Una cifra quasi raddoppiata rispetto alle precedenti edizioni, senza presentare un capitolato, senza atti di indirizzo chiari e senza garanzie di reali vantaggi per le aziende di Camporeale. 
«Come opposizione – denunciano i consiglieri Giovanni Vaccaro e Luigi Montalbano – abbiamo difeso a voce alta le nostre imprese locali, chiedendo che non paghino lo stand e che abbiano diritto ai proventi dei ticket degustazione per coprire almeno le spese dei prodotti offerti. Invece, oggi le nostre aziende si trovano a dover sborsare dai 500 ai 700 euro per lo stand, fornire gratuitamente le degustazioni e vedere gli incassi dei ticket finire altrove». 
A rendere il quadro ancora più contraddittorio è l’intervento della Vice Sindaca Francesca Lanfranca: prima afferma che «sarà una scelta tecnica del dirigente e che l’amministrazione non darà indirizzi», poi ammette che «abbiamo richiesto delle piccolissime modifiche». Gli indirizzi politici dunque ci sono, ma non vengono condivisi con il Consiglio e non vanno a vantaggio delle imprese locali. Il tutto si chiude con un ultimatum prendere o lasciare. Le imprese di Camporeale devono pagare. Punto! «E se non trovano convenienza a partecipare – afferma con tono altezzoso – si possono tirare indietro». Nessuna mediazione, nessuna attenzione reale alle aziende del territorio, anche a costo di chiudere il Camporeale Day. 
Persino il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Giacone, espressione della stessa maggioranza, ha manifestato perplessità: «sarebbe stato meglio discutere e mettere paletti politici a tutela delle imprese locali, ma in aula è arrivata soltanto una richiesta di variazione economica, senza documentazione e senza atti concreti su cui poter dare valutazioni e indirizzi». 
«Riteniamo inaccettabile – contestano i consiglieri di opposizione – raddoppiare la spesa pubblica in assenza di un progetto trasparente e documentato. Come consideriamo inopportuno affidare direttamente l’organizzazione a una società esterna a Camporeale, senza gara né manifestazione di interesse, escludendo le realtà locali. È una scelta dissennata far crescere i costi per i cittadini e ridurre i benefici per le imprese di Camporeale e far guadagnare una ditta di Palermo. questo significa trasformare un evento di promozione del territorio in un’occasione di speculazione per pochi. Il “Camporeale Day” – concludono Vaccaro e Montalbano – deve essere un volano per l’intera comunità, non una macchina mangiasoldi che pesa sui bilanci pubblici e sulle tasche delle nostre aziende. Continueremo a vigilare affinché ogni euro dei cittadini sia usato nell’interesse della comunità, con regole chiare, trasparenza e benefici concreti per chi vive e lavora a Camporeale».