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Ennesimo scontro politico a Santa Ninfa. Il Sindaco diserta la seduta consiliare

 “La sfida è nel dialogare, nel costruire ponti al posto dei muri. Questo è il tempo del dialogo, non della difesa di rigidità contrapposte.” Sono le parole di saggezza di papa Francesco. Saggezza non presa in considerazione a Santa Ninfa da quando il responso delle urne alle ultime amministrative ha spaccato in due il paese con l’elezione del sindaco senza maggioranza. Il confronto si è trasformato in scontro. Contrapposizione radicale tra la parti che ha trasformato l’avversario in nemico con un crescendo di tensioni e colpi di scena. L’ultimo in ordine di tempo è l’assenza del Sindaco Carlo Ferreri e dei quattro consiglieri a lui vicini alla seduta convocata dal presidente Nicola Biondo per discutere la mozione presentata dal gruppo «Insieme per Santa Ninfa» per la gestione della sagra della pecora (in programma il 19 novembre) e l’affidamento degli stand alle attività commerciali. 
Durissimo il giudizio del gruppo di opposizione. “Disertare una seduta del consiglio comunale è un fatto senza precedenti, mai successo in 77 anni di storia repubblicana. Secondo lo statuto, infatti, il sindaco o un assessore delegato è obbligato a partecipare alle sedute consiliari.: «Si è trattato di una gravissima mancanza di rispetto per le istituzioni», commentano i consiglieri. «Ciò che è avvenuto è sconcertante, neanche nei paesi sudamericani succede questo», ha detto Rosario Pellicane. Il gruppo ha già annunciato la presentazione di una mozione di censura nei confronti del sindaco, la cui assenza viene considerata «un atto di vigliaccheria politica». «Un sindaco che da cinque mesi chiede a gran voce collaborazione, si sottrae al confronto perché non in grado di reggere il contraddittorio», concludono i consiglieri di opposizione.
Per la cronaca la seduta si è regolarmente svolta, dal momento che l’opposizione ha i numeri per garantire i lavori d’aula e la mozione presentata è stata quindi votata all’unanimità dei presenti. Una mozione che indirizza l’attività dell’amministrazione comunale affinché a nessuna attività commerciale o produttiva che partecipa alla sagra della pecora venga chiesto l’esborso di denaro per l’ottenimento degli stand a queste occorrenti. (Nella foto, l’aula consiliare)