ComuniPartannaPrima paginaSalemi

CAMPOREALE. Il D’aguirre di Salemi alla commemorazione del dottor Montalbano – La memoria diventa impegno.

Lo chiamavano con affetto ’u dutturi. Giuseppe Montalbano era molto più di un medico stimato nel piccolo centro di Camporeale: era un uomo semplice, ma dotato di una rara determinazione. Non si piegava alla logica mafiosa, non chinava il capo davanti all’arroganza criminale. Proprio per questo coraggio, pagò con la vita. Da quel tragico giorno, la sua famiglia ha trasformato il dolore in impegno civile. Il lutto si è fatto testimonianza, e ogni anno Camporeale ricorda il dottor Montalbano con iniziative volte a diffondere la cultura della legalità. Tra queste, una borsa di studio e la passeggiata «Accura unni metti i peri», che conduce al luogo dell’omicidio, dove oggi sorge una croce di luce, voluta dai suoi familiari come simbolo di speranza e memoria. Quest’anno, a causa delle avverse condizioni meteo, la passeggiata è stata annullata. Ma il ricordo non si è fermato: la commemorazione si è svolta comunque, all’interno della scuola media di Camporeale, che si è trasformata in uno spazio di riflessione collettiva. Per la prima volta, ha preso parte alla manifestazione anche l’Istituto «F.sco D’Aguirre – D. Alighieri» di Salemi. Gli studenti, protagonisti emozionati e consapevoli, hanno condiviso pensieri e riflessioni legate al tema scelto per questa edizione: «Il futuro è adesso». Particolarmente toccante l’intervento di Eliana, studentessa dell’Istituto D’Aguirre, che ha dato voce al sentimento condiviso dai giovani presenti: «Ricordare Giuseppe Montalbano non significa solo onorare la sua memoria, ma assumere sulle nostre spalle la sua eredità morale e civile. Chi muore per difendere la giustizia non scompare davvero: vive nelle coscienze, negli esempi, nei semi che ha piantato. Vive ogni volta che un giovane si ribella all’omertà, ogni volta che una scuola parla di legalità, ogni volta che qualcuno, come oggi, alza la voce per dire che Giuseppe Montalbano è ancora con noi. E allora sì, oggi possiamo dirlo con forza: il futuro è adesso. È nelle nostre mani. Non possiamo permettere che venga sequestrato dalla paura. Dobbiamo avere il coraggio di scegliere, di denunciare, di costruire, di partecipare». Tra gli interventi più significativi, quello del presidente della Commissione Antimafia Regionale, Antonino Cracolici, che ha voluto sottolineare quanto sia importante preservare la memoria e trasformarla in azione concreta: «Quando uomini come il dottore Montalbano venivano uccisi, la reazione comune terribile era: “chissà cosa ha fatto”. Perché la colpa, in una sentenza senza appello, era sempre delle vittime. Così Cosa Nostra non solo uccideva le persone, ma anche la loro onorabilità. Ma la memoria è come un albero: se coltivata, prima o poi darà frutto. Va nutrita ogni giorno, perché non resti un ricordo privato, ma diventi patrimonio collettivo, antidoto contro l’indifferenza». A conclusione della giornata, gli studenti dell’Istituto D’Aguirre hanno potuto visitare il luogo dove Montalbano fu assassinato, in contrada Macellaroto, ai piedi della Croce di luce. Un momento di raccoglimento profondo, che ha rafforzato il legame tra memoria e responsabilità. Il sacrificio di Giuseppe Montalbano continua a germogliare nei cuori e nelle coscienze di chi, ogni giorno, sceglie di resistere. Perché la memoria, se coltivata, può diventare futuro.