Un ideale viaggio nella storia sismica del territorio
POGGIOREALE. Convegno di geologi riuniti per porre l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della tutela. In un’aula consiliare, quella di Poggioreale, gremitissima in ogni ordine di posti, si è tenuto il convegno «Sicilia… Geologia in movimento », un ideale viaggio nella storia sismica del territorio siciliano. L’iniziativa è stata promossa dall’Ordine regionale dei geologi ed inserita nell’ambito delle manifestazioni organizzate per il cinquantesimo anniversario del terremoto che sconvolse la Valle del Belice. Hanno presenziato, tra gli altri, i sindaci di Poggioreale, Salaparuta, Partanna e Gibellina (rispettivamente Lorenzo Pagliaroli, Michele Saitta, Nicola Catania e Salvatore Sutera) e una folta rappresentanza dei geologi di undici regioni. Il territorio del Belice è stato scelto come «luogo maggiormente colpito da tragici eventi sismici». A portare i saluti ai partecipanti è stato il sindaco di Poggioreale Lorenzo Pagliaroli, che ha voluto evidenziare come si «consolida il ruolo di Poggioreale sia nell’ambito della Protezione civile internazionale che nella politica di un’efficace prevenzione per i territori a forte rischio sismico». Nicola Catania, nella duplice veste di sindaco di Partanna e di coordinatore degli amministratori del Belice, ha rimarcato come la Valle continui ad essere «terra di sperimentazione». Il primo cittadino di Salaparuta Michele Saitta, invece, ha auspicato che «la Regione metta a disposizione dei comuni adeguate risorse finanziarie da destinare all’attuazione di progetti di messa in sicurezza di edifici e territori. In quest’ottica – ha aggiunto – anche l’Ordine dei geologi può spingere l’organo istituzionale regionale in tale direzione ». Si è registrato anche l’intervento del sindaco di Gibellina Salvatore Sutera. Tanino Bonifacio, del coordinamento tecnico per le manifestazioni del cinquantesimo anniversario del terremoto, ha sottolineato come gli eventi legati ai terremoti, oltre a «coprire l’uomo di morte e di dolore, scoprono tante altre cose: la fragilità della terra, la povertà di un popolo, la precarietà delle case, ma anche l’incapacità di certa politica ». La finalità del convegno era quella di porre l’attenzione sull’importanza della «tutela del territorio e della conoscenza dei rischi geologici ed in particolare di quello sismico ». Sopratutto si è voluto richiamare l’attenzione della politica nazionale. «È estremamente opportuno – ha sottolineato dal canto suo Giovanni Pantaleo, consigliere dell’Ordine dei geologi di Sicilia – che vengano al più presto adottati i giusti interventi e gli adeguati correttivi normativi per mettere in sicurezza il territorio e sensibilizzare, a partire dai banchi di scuola, ad una corretta conoscenza dei georischi per difendersi ». La situazione allo stato attuale è allarmante. «Gli interventi economici – ha aggiunto Pantaleo – risultano ancora oggi esigui rispetto ai danni prodotti dai rischi sismici e all’adeguamento delle strutture sensibili». E i numeri non sono per nulla confortanti. Su 15.000 edifici scolastici, soltanto 530 sono stati finanziati per l’adeguamento sismico negli ultimi quattro anni, per una percentuale di appena il 3,5 per cento. Il 41 per cento degli edifici scolastici ricade in una zona ad elevato rischio sismico di livelli 1 e 2. «Comunque il nostro intento – ha tenuto a precisare Giuseppe Collura, presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia – non è quello di creare allarmismi, ma cercare, insieme ad altre competenze professionali ed alle istituzioni preposte, soluzioni e strategie che non siano d’emergenza ma di programmazione. Il tutto finalizzato alla messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, delle infrastrutture presenti nei nostri territori. Dando così sicurezza ai nostri cittadini. Ci auguriamo – ha concluso il suo intervento Collura – che questo confronto possa portare a progetti d’intervento concreto dove la professionalità del geologo, spesso dimenticata, possa apportare il suo contributo ». Il convegno di Poggioreale ha fatto seguito alla mostra di documenti e fotografie (oltre mille le foto in bianco e nero) dal titolo «Salaparuta, i salitani, il territorio», organizzata dal Comune il 25 gennaio. Mariano Pace