Ruspe a Triscina, le reazioni politiche

ABUSIVISMO. Per Campagna e Martire viene «applicata la legge». Sulla vicenda relativa alla decisione, da parte della triade commissariale, di procedere all’abbattimento delle costruzioni abusive nella borgata marinara di Triscina (nella foto), la politica cittadina, come spiazzata dall’improvvisa (e forse imprevista) accelerazione, era rimasta silente. Adesso, pian piano, anche perché sollecitati da più parti, singoli esponenti dei partiti cominciano a dire la loro, prendendo posizione. Tutti, chi più chi meno, ha una stella polare di riferimento: il ripristino della legalità, che è poi la ragione principe per la quale i commissari si trovano a Castelvetrano dopo lo scioglimento degli organi politici deciso a giugno dal Consiglio dei ministri. D’altronde, basta leggere l’atto d’indirizzo approvato dalla commissione: «Nelle aree, come quella del territorio del Comune di Castelvetrano, connotate da una significativa presenza della criminalità organizzata, il fenomeno dell’abusivismo edilizio rappresenta una delle forme più gravi dell’abbassamento della soglia della legalità e, pertanto, deve essere perseguito, sotto l’aspetto amministrativo e penale, con tutti gli strumenti disponibili, ferme restando le misure per il risarcimento del danno ». In sostanza, la delibera si muove lungo la rotta già tracciata dalla relazione prefettizia che ha portato allo scioglimento e nella quale una sezione era proprio dedicata all’abusivismo a Triscina. «La commissione – ha commentato Marco Campagna, segretario provinciale del Pd – applica la legge. Se è stata violata, non può che essere ripristinata ». Campagna non nasconde comunque il fatto che la decisione «abbia dei risvolti sociali». Ma per l’esponente «dem» non si può che stare dalla parte della legalità e della difesa dell’ambiente. Anche l’ex presidente del Consiglio comunale Calogero Martire, oggi leader del movimento «Obiettivo città», condivide l’atto dei commissari che, però, a suo modo di vedere, «detta solo i criteri con i quali si procederà all’esecuzione dei provvedimenti destinati alla repressione dell’abusivismo edilizio e per il ripristino della legalità». Per Martire, semmai, il limite dell’azione della commissione è il fatto di non prevedere quel che occorrerà fare dopo gli abbattimenti per riqualificare il territorio.