Politica silente, sui social insulti a gogò

CASTELVETRANO. «No» alle demolizioni a Triscina. Offese ai commissari.  Mentre la politica, ancora tramortita dallo scioglimento, assiste silente all’attivismo della triade commissariale, la rabbia schiuma sui social. Lì il livore tracima ed ha un obiettivo preciso: il commissario Salvatore Caccamo. Gli insulti, con tendenza alla coprolalia, si sprecano. Gianni Titone, ad esempio, scrive: «Mi chiedo a chi può portare beneficio questa cavolo di ordinanza, se non a voi burocrati di merda ». Titone va oltre e arriva a giudicare un «atto di forza contro la povera gente» l’azione dei commissari. C’è poi Aurelia Lombardo, che pontifica: «Come sempre sono i più deboli, quelli che non hanno santi in paradiso, a pagare». E conclude con l’abusato «Vergogna », che è un po’ il marchio distintivo dei tempi. Nadia Giunta, invece, mima chi la sa lunga: «Tanto – commenta – non abbatteranno niente, perché quelli del Comune si mangeranno i soldi prima». Rosa Catanzaro invita il commissario a «guardare oltre, invece che demolire alcune case di Triscina». Secondo il suo pensiero, tutt’altro che raffinato, Caccamo se ne sta «col culo seduto in poltrona », mentre i cittadini starebbero «morendo privi di tutto». Infine l’appello accorato: «Vattene via». C’è pure chi difende l’operato della triade, anche se è in minoranza e rischia d’esser sopraffatto. Ma rappresenta pur sempre una speranza in una terra nella quale la legalità pare davvero un miraggio. Rosanna Mangiaracina (che però vive a Bergamo), ad esempio, incita alla resistenza con un liberatorio «Forzacommissari». (v.d.s.)