Multe per gli abusi edilizi
REGOLAMENTO. Varato dalla triade commissariale. In un territorio caratterizzato da un abusivismo edilizio che ha pochi raffonti (nella foto la borgata di Triscina), mancava un regolamento per la determinazione delle sanzioni pecuniarie. A porvi rimedio la commissione straordinaria capeggiata da Salvatore Caccamo, che con i poteri del Consiglio comunale ha disciplinato la materia. La triade ha ritenuto necessario individuare i criteri per la determinazione delle sanzioni pecuniarie «al fine di operare una coerente graduazione delle stesse rapportata alla gravità dell’abuso, definendo, al riguardo, le singole fattispecie di riferimento», e decidendo, al contempo, di «conferire un decisivo impulso all’attività di contrasto del fenomeno dell’abusivismo, anche per scongiurare eventuali responsabilità scaturenti da inerzia tecnico-amministrativa ». I proventi delle sanzioni saranno introitati istituendo un apposito capitolo nel bilancio e saranno utilizzati per la demolizione, per «la rimessa in pristino delle opere abusive » e per l’acquisizione e sistemazione di aree destinate a verde pubblico. Per gli interventi eseguiti in assenza del permesso di costruire, la sanzione sarà di importo compreso tra 2.000 e 20.000 euro. In caso di abusi realizzati su aree soggette a vincolo di inedificabilità o destinate ad opere e spazi pubblici, ad interventi di edilizia residenziale pubblica, la sanzione sarà sempre nella misura massima di 20.000 euro. Nei casi di assenza o di totale difformita dal permesso di costruire, multa da 516 a 5.164 euro. Quando si tratti invece di interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire si irroga una sanzione pari al doppio «del costo di produzione».