Inaugurato il museo «Grains’ Room Lab» all’Istituto Tecnico «D’Aguirre» di Salemi
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Siamo tutti figli di Cerere, la dea della fertilità dei campi, nume tutelare dei raccolti, ma anche dea della nascita. Proprio sotto il suo segno nasce «Grains’ Room Lab», il primo museo scolastico dell’Istituto «D’Aguirre – Alighieri» di Salemi ma anche il primo vero e proprio museo sul territorio creato dagli studenti che nasce da un progetto Erasmus per il quale l’istituto è stato ente capofila di una rete internazionale per una cooperazione culturale con Spagna, Slovenia, Bulgaria, Polonia, Ungheria, Portogallo, Francia. Un percorso che ha, alla base, lo studio comune della creazione di un museo reale o virtuale. L’istituto ha scelto di creare un laboratorio del grano proponendo lo studio dei grani siciliani. Inaugurato il 23 settembre, il museo raccoglie varie tipologie di grano che è possibile distinguere dalla forma e consistenza grazie ad un percorso tattile, descrizioni audio e video, libri, istallazioni e tre tele del pittore Vincenzo Cusumano che raffigurano la lavorazione del grano. «Un luogo sensoriale – come ha spiegato la docente Enza Lipari, in prima fila nella sua realizzazione – che non punta solo a valorizzare il territorio ma anche ad avvicinare gli studenti allo studio dei musei del circondario». È stato un vero progetto di partecipazione tra studenti, docenti ed esperti con lo scopo di sperimentarsi e confrontarsi sull’idea di “museo” o luogo della riflessione continua, come spiega l’assessore alla Cultura Giuseppe Maiorana, ideatore dell’Ecomuseo del Grano e del Pane, «un percorso virtuoso per legare e rafforzare la comunità attraverso il segno della tradizione, non solo della festività di San Giuseppe, ma di tutte quelle ricorrenze in cui la cittadina si trova ad esaltare l’elemento grano e pane». Proprio il «Grains’ Room Lab» è la futura cellula dell’Ecomuseo del Grano e del Pane, uno spazio/laboratorio nel quale sarà possibile, come ha spiegato la dirigente Francesca Accardo, «accogliere i turisti con un percorso gestito interamente dagli studenti». Non a caso «Salemi nasce con una cultura del pane, un aspetto su cui lavorare per dare il proprio piccolo contributo all’accrescimento culturale e turistico della città». Un percorso virtuoso per una scuola che ha utilizzato le proprie risorse e i propri mezzi tecnologi per mettere a punto quello che può definirsi un self-direction in learning sinonimo di auto formazione e che rimarca l’importanza di mettere il soggetto autenticamente al centro del processo formativo e delle fasi a esso correlate. “L’obbiettivo – spiega il dirigente all’ufficio scolastico regionale Melina Bianco – è ora quello di presentare il lavoro svolto nell’altra sponda del mediterraneo al convegno annuale organizzato dalla Farnesina a Tunisi, per proporlo nell’ottica di una buona prassi che può avere replicabilità e trasferibilità senza confini e senza frontiere”. Abbiamo spinto sempre – afferma il sindaco Domenico Venuti – per una collaborazione e coinvolgimento delle scuole nell’intento di sfruttare sinergie e percorsi virtuosi che valorizzano il territorio. Questo è un ottimo progetto realizzato con entusiasmo che può dare un contributo alla crescita della comunità, un impulso al turismo e alla riscoperta delle proprie radici culturali». “Benvenuti nella nostra casa dell’arte – chiosa Luigi Biondo direttore del museo Riso di Palermo. Tutti noi abbiamo un denominatore comune: siamo tutti figli di Cerere, la dea che volava sui cieli della Sicilia per cercare la figlia Proserpina, proprio a Trapani perde la falce, simbolo del suo potere. Proprio questo territorio è vicino al grano e alla prosperità, alla fertilità che viene da questo mito lontanissimo. In questa occasione in quella che viene definita la stanza del grano è stato posto un seme che è morto per germogliare e dare il proprio frutto grazie al lavoro dei ragazzi che sono figure del nostro futuro».