Il corsivo. Cambiacasacca Tarantolo diventa leghista

Salvatore Tarantolo (nella foto) ha ormai da tempo battuto tutti i record dei voltagabbana. In poco più di sette anni ha cambiato più partiti lui di un peone dell’Ars. Probabilmente è il «cambiacasacca» più indefesso d’Italia. Non pago evidentemente d’essersi girato buona parte dei partiti di quello che una volta si chiamava «arco costituzionale» (è infatti passato dal Pdl a Grande Sud, dal Partito democratico ad Area popolare, transitando poi per «Sicilia futura», movimento con il quale s’è peraltro candidato alle regionali del novembre scorso), il consigliere comunale indipendente è ora approdato alla Lega di Matteo Salvini. A Gibellina s’è adddirittura fiondato Alessandro Pagano (ex assessore regionale forzista ed ora salviniano), che ha “investito” Tarantolo del pomposo incarico di «commissario» della Lega per l’intera Valle del Belice. Ce lo immaginiamo già Tarantolo a pontificare contro l’immigrazione incontrollata, gli sprechi di Roma ladrona e quant’altro. Forse a Tarantolo qualcuno dovrebbe ricordare il formidabile motto che campeggiò sui muri di Roma nei primi anni Novanta, quando la Lega Nord del senatùr Umberto Bossi approdò per la prima volta in Parlamento: «Quando voi ancora eravate barbari scrisse un anonimo per sottolineare la mollezza della capitale e la diversità culturale e antropologica noi già eravamo froci ». Davvero singolare, quindi, il percorso politico di Tarantolo, che solo tre anni fa era stato “folgorato” dal sole del «renzismo» allora imperante e, con l’appoggio dell’ex consigliera Mimma Gaglio, fu addirittura nominato, in pompa magna, capogruppo consiliare del Pd. Un vulnus, una ferita tutt’ora aperta per i dirigenti e i militanti democratici di Gibellina, che si ritrovano il loro ex capogruppo consiliare a condividere «con entusiamo parole dello stesso Tarantolo le politiche nazionali di Matteo Salvini». Dichiarazioni simili, ad onor del vero, alle tante altre rilasciate ad ogni giro di valzer. Mai accompagnate, peraltro, da un pizzico di rossore. Da qui il dubbio: si tratta di ingenuità politica o di calcolato cinismo?