I progressi della ricerca. Svelata «faglia inversa»
L’articolato studio dell’équipe di ricercatori che lavora sulla faglia del Belice, è stato pubblicato sul «Journal of Geodynamics », nel 2014. Eppure, a parte l’interesse suscitato tra gli esperti, è passato quasi del tutto inosservato. Solo recentemente, grazie ad un convegno tenutosi a maggio a Santa Ninfa e poi, soprattutto nelle ultime settimane per via delle scosse che si sono registrate nel territorio, in molti lo hanno “recuperato”. Al di là dei passaggi troppo tecnici, scritti in un linguaggio oscuro per un neofita, ce n’è abbastanza per far chiarezza sulle ragioni della sismicità dell’area. Causata da una faglia plurimillenaria che, per i ricercatori, va considerata peraltro come la «sorgente sismotettonica» dei terremoti che hanno, in almeno due circostanze, distrutto Selinunte (nella foto le rovine): la prima volta intorno al 330 avanti Cristo, la seconda, con un sisma ancora più devatante, durante il IV secolo dopo Cristo. La faglia è di quelle definite «inverse». Si tratta, nello specifico, di fratture con una superficie inclinata: la crosta di una delle parti a contatto con la frattura si muove verso l’alto, lungo il piano della frattura stessa. Questo tipo di movimento è causato da una compressione, quando un blocco di crosta terrestre spinge contro un altro blocco. Situazioni che sono all’origine di alcuni tra i più grandi terremoti al mondo, come quello che colpì la regione di Tohoku (in Giappone) nel 2011 e che causò peraltro il maremoto che distrusse anche una parte della centrale nucleare di Fukushima. I ricercatori, nel tempo, hanno dimostrato che il movimento di queste «faglie inverse» può provocare un’apertura nella crosta terrestre, dando origine a “bocche” che possono raggiungere anche un paio di metri di diametro di apertura e che si chiudono molto velocemente. Queste voragini si formano perché i due blocchi possono scivolare anche di 50 metri uno sull’altro, e non solo di pochi metri, come fino a qualche anno fa ancora si pensava. La ricerca fa progressi.