Gestione rete idrica, rischio commissariamento

Al Palazzo municipale potrebbe arrivare un commissario. La Regione mette nelle mani dei comuni la gestione delle reti idriche. Nulla di nuovo considerato che proprio a causa delle scarse risorse dell’Eas, negli ultimi anni sono stati proprio gli enti locali a sobbarcarsi le spese della manutenzione delle fatiscenti condotte idriche, e talvolta anche a fornire i mezzi ai dipendenti, il tutto a spese proprie, cioè dei cittadini. Il trasferimento, così come stabilito ad agosto da una legge, presuppone però che i comuni prendano a proprio carico anche la gestione vera e propria della rete idrica, delle condutture e si occupino con il proprio personale della bollettazione e dello smistamento del prezioso liquido. Competenze che risultano economicamente gravose per i vari comuni, soprattutto per i più piccoli. La Regione, nonostante la riduzione dei finanziamenti agli enti comunali però, non ammette “scuse” e con una nuova circolare inoltrata il 18 ottobre, ha intimato al Comune di Vita di firmare per accettare il conferimento delle competenze, pena l’arrivo del commissario. Vita dovrebbe così firmare un atto di cessione da parte dell’Eas delle reti. Come precisato dal sindaco Fina Galifi, nel corso dell’ultima seduta consiliare, «la gestione idrica comunale è economicamente insostenibile. La Regione – ha aggiunto – trasferisce le competenze ma non le risorse finanziarie, né c’è da sperare che i soldi dovuti dall’Eas (come i canoni fognari o i soldi anticipati per le riparazioni della conduttura idrica) vengano restituiti». Probabilmente, è stata la sintesi del ragionamento del sindaco, «ci sarebbe da aspettare venti anni». Il Consiglio comunale, che si è riunito il 19 ottobre, ha così deciso di tornare ad affrontare l’argomento prima dello scadere dei trenta giorni, nella tacita speranza anche che il nuovo governo regionale si dimostri più sensibile alle problematiche dei comuni sulla vicenda. Le motivazioni che hanno portato il presidente Giuseppe Internicola a convocare la seduta d’urgenza, riguardavano le quote versate dalla Regione per affrontare le spese elettorali (pagamento scrutatori e altri costi) delle tre sezioni cittadine. Ciò ha quindi comportato una variazione di bilancio, per iscrivere la somma in primis in entrata e poi in uscita. Tra i punti all’ordine del giorno anche la ricognizione delle partecipate. Nessuna variazione sulle quote che il Comune detiene nella soceità «Belice Ambiente», nella Srr «Trapani sud» e nel Gal «Elimos ». Internicola, ha sollevato il dubbio che ci possa essere un problema legato alla quota della «Belice Ambiente » che, considerato il fallimento, potrebbe portare i comuni soci, e quindi Vita, a pagare parte dei debiti. Ovviamente, come ha chiarito il segretario Letizia Interrante, quella della «Belice Ambiente » è una situazione complessa e bisogna «ancora ricostruire la situazione debitoria e creditoria»; tuttavia è pur vero che mentre i crediti per gli evasori si estinguono, se un ente pubblico ha un debito nei confronti dello Stato, questo non si estinguerà mai. Giuseppe Riserbato, a fine seduta, ha chiesto se sono previsti interventi di manutenzione nell’area del cimitero, «che versa in un evidente stato di abbandono», oltre che per la disinfestazione. Il sindaco ha risposto che la disinfestazione è stata fatta e non ci sono attualmente altri soldi da potere spendere per tali operazioni; «lo stesso vale per la manutenzione del cimitero, per il quale peraltro non vi sono operai disponibili». Riserbato ha ribattuto che in passato si «è attinto al fondo di riserva per spese meno importanti; si potrebbero attingere da lì le somme utili per entrambi gli interventi». Agostina Marchese