Gestione del servizio idrico, problema o opportunità?

RISORSE IDRICHE. Competenze ai comuni, che adesso potranno accedere ai bandi per il rifacimento delle reti. Anche i due comuni di Salaparuta e Poggioreale sono alle prese con la gestione del servizio idrico. Un servizio diventato di estrema attualità a seguito della recente legge regionale che ha obbligato l’Eas (l’Ente acquedotti siciliani) in liquidazione, alla consegna degli impianti e delle rete idriche ai comuni interessati. Naturalmente i due sindaci, Michele Saitta e Lorenzo Pagliaroli, hanno piena consapevolezza delle difficoltà che dovranno affrontare e superare per potere gestire il servizio. «Tante e notevoli criticità – evidenzia il sindaco di Salaparuta Saitta – per un servizio come quello idrico essenzialmente nuovo per i comuni. Tra queste le problematiche del personale, della bollettazione, dell’eventuale sostituzione dei contatori, della mancanza di una bancadati aggiornata». Una particolare situazione che metterà a dura prova l’organizzazione dei due piccoli comuni. Sulla questione della gestione del servizio idrico, inoltre, si è tenuta lo scorso 11 ottobre una giornata di studio nell’aula consiliare «Cangialosi » del Comune di Poggioreale. Un incontro promosso dalla ditta «Halley consulting ». «Siamo stati costretti, dalla normativa regionale, a dovere affrontare – sottolinea Lorenzo Pagliaroli, sindaco di Poggioreale – questa delicata questione al fine di scongiurare l’interruzione del servizio di distribuzione idrica a partire dal prossimo 25 novembre. Data in cui il personale ex Eas passerà definitivamente all’Esa (l’Ente di sviluppo agricolo – ndr). E potrà continuare a svolgere il proprio lavoro nei rispettivi comuni solo a seguito di un’apposita convenzione con gli enti che hanno preso in carico le condotte idriche». Tanti i nodi da sciolgliere Insomma, all’orizzonte si profilano tanti nodi da sciogliere prima di partire con la gestione del servizio. Ma davvero tanti “nodi”, al punto tale che i due sindaci Pagliaroli e Saitta hanno deciso, congiuntamente, di richiedere al prefetto di Trapani Darco Pellos, la convocazione di una conferenza di servizi aperta alla partecipazione dei vari enti istituzionali interessati. Tra questi «Siciliacque», Eas in liquidazione, l’Assessorato regionale all’Economia e quello all’Energia. Gli interventi sostitutivi Già nel recente passato, precisamente da oltre sei anni, i due piccoli comuni si sono dovuti sobbarcare le spese necessarie per l’attivazione di interventi di manutenzione e di riparazione di perdite, in quanto l’Ente acquedotti, dal 2011 non ha più, in pratica, effettuato interventi di alcun tipo. Come non bastasse ciò, non ha mai più versato ai comuni i relativi canoni fognari e di depurazione, mettendo gli stessi enti in difficoltà economica. «Adesso – precisa il sindaco Saitta – almeno i canoni passeranno ai comuni». Partecipare ai bandi Altra novità di rilievo è rappresentata dalla possibilità, che i comuni ora avranno, di partecipare ad eventuali bandi per l’ottenimento di finanziamenti da potere utilizzare per il rifacimento delle reti idriche. Possibilità che prima era preclusa ai comuni e demandata esclusivamente all’Eas. Ma nei due ambienti cittadini ci si interroga ora se i due comuni decideranno di gestire il servizio idrico ognuno per priprio conto o in forma associata-unitaria, come già accaduto, ad esempio, con il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La risposta definitiva è demandata ai rispettivi Consigli comunali, cuim spetta la scelta. Allo stato attuale, le uniche due certezze è che i sindaci Michele Saitta e Lorenzo Pagliaroli vorranno a tutti i costi una “gestione pubblica” del servizio idrico ed assicurare un servizio migliore, efficace ed efficiente ai cittadiniutenti. Mariano Pace