Gassificatore di Gallitello, “barricate” in aula

CONSIGLIO COMUNALE. L’aula approva mozione che impegna il sindaco a presentare opposizione al progetto. Per Plaia e Balsamo, promotori dell’atto, ci sarebbero rischi per la salute Invitoagli amministratori del Belice a puntare sulla strategia «rifiuti zero». Hanno fatto le barricate in aula consiliare a Gibellina contro il paventato progetto di realizzare un gassificatore a Gallitello, nel territorio del Comune di Calatafimi. Mozione anti-impianto Nel corso di una seduta d’aula pre-natalizia, appositamente convocata d’urgenza dal presidente Bonanno, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Nino Plaia e Daniele Balsamo. Una mozione che impegnava il sindaco Sutera a far pervenire la propria opposizione al progetto all’Assessorato regionale all’Energia. I consiglieri gibellinesi non hanno voluto sentir parlare delle ragioni dei promotori dell’impianto (tra queste, le più “succulenti” sono quelle relative alle promesse di posti di lavoro) e hanno fatto prevalere i (presunti) rischi per la salute pubblica. Nei mesi scorsi la notizia della volontà del Comune di Calatafimi di costruire un impianto di trattamento dei rifiuti nei pressi dello svincolo autostradale di Gallitello, era balzata agli onori della cronaca, con tutto il corollario di polemiche varie. Il progetto in questione prevederebbe, per l’appunto, la realizzazione di un gassificatore: un impianto che, a partire da vari materiali (fra cui determinati tipi di rifiuti), ricava combustibili gassosi impiegabili per la produzione di energia. Prendendo spunto dalle eccezioni sollevate da più parti (Movimento cinquestelle, comitati cittadini calatafimesi, associazioni ambientaliste), Daniele Balsamo, rappresentante del movimento politico «Officina 146», e Nino Plaia, consigliere del nuovo gruppo «Gibellina 2-0», hanno quindi chiesto che il Comune di Gibellina prendesse posizione. «Vista l’impasse nella quale si trovavano sindaco e assessori – ha commentato Plaia – abbiamo chiesto e ottenuto la convocazione di una seduta consiliare urgente sul tema». Per Plaia «l’impianto di Gallitello, alla luce di una analisi accurata, solleva diversi dubbi di natura tecnica e ambientale ». «Non ci convincono – precisa Balsamo – alcuni dati tecnici: la altissima temperatura di esercizio, la strana previsione di poter trattare i rifiuti solidi urbani, le emissioni in atmosfera e lo smaltimento dei residui di lavorazione ». Per questa ragione è stato attivato un gruppo di lavoro con i consulenti tecnici di «Officina 146», «Gibellina 2-0» e del Cresm, i quali, assieme ad alcuni volontari, sono arrivati alla conclusione «che nel Belice non c’è bisogno di un impianto di questo tipo, per una serie di ragioni». La «scarsa sostenibilità» Plaia e Balsamo si dicono convinti che un gassificatore sarebbe inutile al territorio trapanese «per la sua scarsa sostenibilità, per il rischio che una cattiva gestione possa trasformare l’impianto in un inceneritore e, infine, per la strana scelta di realizzazione un gassificatore in un territorio con altissime percentuali di raccolta differenziata ». I due ritengono «che nella Valle del Belice si debba puntare dritto alla strategia “rifiuti zero”». Plaia e Balsamo hanno quindi chiesto agli altri consiglieri comunali, al sindaco Sutera e alla sua Giunta, «di assumere decisioni e fare scelte coraggiose». E, «approfittando della riflessione attuale», hanno auspicato «che gli amministratori del Belice, tutti assieme, si fermino a riflettere su una prospettiva diversa». Serve, secondo loro, «un ragionamento serio e reale sul destino ambientale del territorio e sulla direzione che il Belice deve imboccare definitivamente in ambito di gestione dei rifiuti ». Da ciò l’invito, rivolto ad amministratori e cittadini, «a dire “no” ad un sistema di gestione diverso dalla strategia “rifiuti zero”, ai prodotti non riciclabili, ad una produzione che non preveda il recupero integrale degli scarti». Utopia? Chissà.