Felice Monti, il partigiano comunista

CULTURA. Presentato il nuovo libro dello studioso Pasquale Gruppuso. Stavolta l’attenzione di Pasquale Gruppuso, attento studioso del territorio e della sua storia, s’è appuntata su Vero Felice Monti, che fu partigiano e sindaco comunista di Salemi. Il suo ultimo lavoro, «Tra gli echi di storia – Vero Felice Monti, il partigiano comunista» (Margana edizioni), è stato presentato nell’auditorium del Centro sociale (nella foto un momento della presentazione). Tanti gli ospiti intervenuti alla «tavola rotonda » appositamente organizzata dal Comune, tra questi l’ex parlamentare del Pci Vito Bellafiore, l’ex sindaco di Vita Enzo Ingraldi, il segretario provinciale dell’Assostampa Giovanni Ingoglia e dell’Anpi Aldo Virzì. «La prima volta che ho sentito parlare di Monti – ha spiegato Gruppuso – è stato intorno agli anni ‘60. Ancora ricordo l’entusiasmo e il trasporto con cui Paolo Villafiorita ne parlava: “Il sindaco comunista di Salemi che aiutava i bisognosi e si prodigava per i problemi dell’intera città”. Esaltava – ha aggiunto l’autore del volume – il suo operato e poi sottolineava che era un autentico comunista progressista, che spendeva tutte le sue energie per la città. Ventiquattro ore su ventiquattro si occupava di Salemi per migliorarla e modernizzarla. Per la verità questi uomini di valore, prima, non erano una rarità». Gruppuso ha raccontato che quando ha deciso di scrivere un libro su Monti si è reso conto «di essere influenzato dal più banale dei luoghi comuni: capire la matrice formativa a partire dal luogo dove è nato e dall’ambiente». La città di nascita è Marsala, calata in «un ambiente progressista con una storia ricca ed incredibile. Capace di dettare la falsariga all’entourage territoriale». Questi, per l’autore, «i dati inconfutabili da cui partire». Secondo Gruppuso «uno sforzo va fatto nell’inserire questa storia locale in una visione, o meglio in un contesto globale, in un assunto strategico che non tradisca la corretta lettura degli avvenimenti anche internazionali». Monti, che fu sindaco di Salemi dal 1952 al 1956 e tra il 1965 e il 1966, «aveva – secondo Gruppuso – un’ottima preparazione politica, amministrativa e culturale, qualità che, in aggiunta alla grande sensibilità umana, lo rendevano straordinario. Sapeva intervenire sui tanti problemi con competenza, e ciò gli conferiva un prestigio notevole, tale da includerlo tra i politici più significativi del territorio».