Elezioni, sarà duello Riserbato-Messina

AMMINISTRATIVE. L’attuale consigliere di minoranza (centrodestra) se la vedrà con il candidato-sindaco del Pd. Se nella scorsa battaglia amministrativa erano stati in tre a disputarsi la poltrona di primo cittadino tra annunci, promesse elettorali e diatribe politiche, quest’anno a volere prendere in mano le redini della città saranno due aspiranti. Il primo è Giuseppe Riserbato, consigliere di minoranza con una lunga e ininterrotta esperienza politica. Ufficialmente è l’unico ad avere sciolto la riserva sulla propria candidatura. Le voci di corridoio comunque non mancano. Mentre smentisce la propria discesa in campo l’attuale assessore al Bilancio Katia Marsala (che volge lo sguardo verso altri obiettivi personali, prendendo le distanze dalla politica), si asterrà dalla ricandidatura, un po’ per le delusioni, un po’ per ragioni anagrafiche, Filippa Galifi, unica donna-sindaco sulla scena politica vitese che passerà alla storia per avere condotto una determinata battaglia culturale tra cambiamenti e intimidazioni paramafiose. Sul pulpito elettorale si udiranno quindi due voci maschili. A Riserbato si contrapporrà quasi certamente Vito Messina, anch’egli con un passato da consigliere comunale dal 2012 al 2013. Messina, nel 2014, tentò anche, con scarsi risultati, l’ingresso nell’aula consiliare di Salemi, nella lista del Pd a supporto del sindaco Venuti. A Vita nelle scorse settimane sono stati notati numerosi movimenti “sospetti” tra cui, si vocifera, la richiesta di supporto elettorale a vecchie personalità politiche locali quali quella di Enzo Ingraldi. Il dubbio era però sorto anche su una possibile ricandidatura dell’ex primo cittadino. Proprio Ingraldi nel 2013 aveva sfidato la Galifi, ottenendo il 25,27 per cento dei voti e giungendo terzo (l’altro candidato era il partannese Angelo Mistretta). Nonostante manchino poche ore alla presentazione della liste con il relativo elenco dei candidati, Riserbato non si sbottona sui nomi che comporranno la sua lista, nella quale, dice, «figureranno sia nuove leve che volti conosciuti ». Da definire anche il nome della lista, ma dalla descrizione sommaria del programma sembrerebbe essere legato alla “rinascita” della città. Una città, spiega Riserbato, «che ha perso la sua entità, nella quale il 70 per cento degli abitanti sono persone con più di cinquanta anni d’età e che sopravvive alla perdite di importanti servizi come quelli di una banca o di un’attività commerciale». La candidatura di Riserbato sembrerebbe ben vista da molti vitesi, che vedono nel consigliere una certa esperienza nella conoscenza della macchina amministrativa. Riserbato, 62 anni, infermiere, è in politica dal 1985, anno in cui divenne assessore nella Giunta dell’allora sindaco Giuseppe Accardi, ruolo che ricoprì fino al 1990. Dal 2003 al 2008 è stato capogruppo della maggioranza del sindaco Antonino Accardo, venendo poi da questo nominato assessore ai Lavori pubblici dal 2008 al 2013. Per effetto della nuova norma regionale in tema di elezioni amministrative, i seggi in Consiglio comunale non saranno più dodici ma dieci: sette andranno alla lista di maggioranza, tre a quella di minoranza. Peraltro in Consiglio comunale, diversamente da quanto avveniva prima, siederà il candidato-sindaco perdente. La nuova legge approvata dall’Assemblea regionale siciliana dopo il lungo lavoro preparatorio della commissione Affari istituzionali, ha infatti colmato una lacuna della precedente norma. Rimane invece invariata la possibilità di esprimere due preferenze, a condizione che vadano a candidati della stessa lista di sesso diverso. È il cosiddetto «voto di genere» che l’Ars non è riuscito a modificare. Agostina Marchese