Santa Ninfa. Approvato il consuntivo, avanzo di due milioni
Via libera al consuntivo 2016. Come già successo con il bilancio di previsione 2017, Santa Ninfa è stato il primo Comune della provincia, e tra i primissimi in Sicilia, ad approvare il rendiconto dell’anno scorso. Il Consiglio comunale si è espresso nella seduta del 27 aprile. A favore della delibera si sono dichiarati i nove consiglieri di maggioranza presenti (il presidente Di Stefano, Accardi, Truglio, Glorioso, Lombardo, Genna, Biondo, Pellicane e Falcetta; era assente la Bianco), contro i tre di minoranza presenti (Genco, Pernice e Russo; erano assenti la Murania e la Pipitone). I dati del consuntivo Ad esporre la delibera è stata la responsabile dell’Area finanziaria Mimma Mauro. Il rendiconto si è chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre due milioni di euro (per la precisione 2.161.255 euro). Di questi, però, la gran parte è stata accantonata o risulta vincolata. Per ciò che riguarda le somme “messe da parte” prudenzialmente, 1.287.220 euro sono stati destinati al Fondo crediti di dubbia esigibilità (si tratta di quei crediti la cui possibilità di riscossione è minima); 400mila euro sono confluiti nel Fondo rischi per la società partecipata «Belice Ambiente» (dichiarata fallita dal Tribunale di Sciacca a dicembre) e 26.500 euro sono stati accantonati nel Fondo rischio contenzioso (si tratta di uno specifico fondo che serve a finanziare le cause nelle quali il Comune dovesse perdere). Poco più di 140mila euro è invece la parte vincolata per legge. La quota “disponibile” dell’avanzo (quindi spendibile) è di poco meno di 300mila euro (293.178 per l’esattezza). Per ciò che concerne entrate ed uscite, l’ente ha riscosso 7.808.183 euro, mentre i mandati di pagamento sono stati per 6.560.305 euro. Nello specifico i proventi derivanti dai tributi (Imu, Ici, Tasi, addizionale Irpef) sono stati 1.910.583 euro, mentre i proventi da trasferimenti da parte dello Stato e della Regione, 1.234.762 euro. La voce più consistente delle uscite è quella relativa alla spesa per il personale: 2.105.076 euro, in diminuzione comunque, rispetto allo scorso anno, di poco più di 35mila euro, per effetto principalmente dei pensionamenti. Infine i residui attivi (crediti da riscuotere) e quelli passivi (debiti da saldare): i primi ammontano a 5.819.327 euro; i secondi invece a 2.310.402 euro. Prezzi lotti commerciali L’aula ha poi approvato, stavolta all’unanimità, la determinazione del prezzo definitivo di vendita dei lotti dell’area commerciale di contrada Santissimo. Nel 2001, infatti, quando furono stipulati i preliminari di vendita, si fissò un prezzo provvisorio di 18 euro e 85 centesimi al metro quadrato. Il responsabile dell’Area tecnica Vincenzo Morreale ha quindi ricevuto l’incarico di fissare il prezzo definitivo alla luce del fatto che, una volta terminati i lavori di urbanizzazione, adesso occorre sottoscrivere gli atti di vendita alle undici ditte interessate che si sono già sobbarcati il costo delle opere realizzate e poi cedute al Comune. Il prezzo rideterminato è di 16 euro e 50 centesimi al metro quadrato, che l’Ufficio tecnico ha calcolato tenendo conto del valore di mercato dell’Area. Nessuna obiezione L’aula ha preso atto della relazione di Morreale senza obiettare nulla. «Nulla da eccepire » ha infatti commentato, nell’annunciare voto favorevole, il capogruppo di minoranza Linda Genco. La valutazione è stata quindi considerata pertinente dai consiglieri, che hanno sottolineato lo sconto operato agli operatori commerciali rispetto al preliminare di vendita, come è stato anche evidenziato negli interventi.